giovedì 3 settembre 2015

Ancora...Istanbul Istanbul

Siamo arrivati alla fine della nostra esperienza a Istanbul. E il nostro tempo lo abbiamo dedicato a scoprire altri angoli speciali e particolari di questa città sempre in movimento e della sua gente un pò schizofrenica, ma autentica. Abbiamo deciso di ripassare il Bosforo con uno dei tanti traghetti che fanno la spola fra i due continenti, esperienza che consigliamo di fare anche semplicemente per fare un giro sulla sponda asiatica godendosi il passaggio in mare. Noi ci siamo andati per provare un hammam, il bagno turco, su consiglio di Elvan, la padrona di casa, che effettivamente è stato corrispondente a quello che ci aveva descritto. Parti maschile e femminile rigorosamente separate, a partire dall'ingresso e continuando all'interno. Esperienza che consigliamo perchè fa parte della cultura tradizionale, purchè si evitino gli hammam più famosi che sono iper turistici e molto costosi.
Personalmente, come donna e avendolo già provato tante volte in Italia, posso dire che l'esperienza del bagno turco qui a Istanbul è stata diversa perchè molto meno proiettata al rilassamento, stile beauty center, e più somigliante ad una purificazione e ad uno scambio di energia, soprattutto se insieme al bagno turco si abbina il massaggio. Hammam semplice, ma con delle belle decorazioni all'interno, sicuramente tradizionale. Chi avrà volgia di provarlo lo scoprirà da se...
Nonostante Istanbul sia una città molto frenetica e che ti inghiotte, è comunque possibile rilassarsi, con un bagno turco appunto, o fermarsi spesso a bere un caffè o meglio ancora un çay e gustando cibi locali in qualche vicolo più tranquillo, semplicemente girando l'angolo.
Grazie ad un'amica siamo andati nel luogo dove nel 1876 hanno importato dall'Albania questa bevanda, la bo-za, scritto così perchè normalmente i venditori passando per le strade, soprattutto in inverno, urlavano:"Booooooo-zaaaaaa, boooooo-zaaaaaaa....", bevanda energetica e squisita, a detta di molti e di noi anche, ma non di tutti, ottenuta dalla fermentazione del grano. Consigliatissima la visita e l'assaggio a Vefa Bozacisi vicino al vecchio acquedotto in un quartiere popolare di Istanbul.
Di qui a due passi c'è Fatih, un altro quartiere molto popolare e tradizionale e dalla forte caratterizzazione islamica... quì è difficile vedere donne senza velo. Bellissimo fare un giro tra i banchi del mercato, dove venditori urlanti stanno in piedi sopra al proprio banco a vendere e ad attirare clienti. Nota particolare: l'impressione iniziale è di trovarsi in un mercato come tanti altri, simile ai nostri rionali, ma dopo poco mentre si gira si notano la tipologia di abiti e accessori, soprattutto foulards, in linea con lo stile islamico.
Da qui l'ultimo saluto a Sultanahmet con una sorpresa finale molto gradita. Grazie alla guida Routard siamo andati a visitare un negozio di tappeti gestito da Mehmet, persona squisita e disponibile che non è il proprietario, ma appena entrati ha capito dalla guida perchè eravamo li. Ci ha chiesto di aspettare cinque minuti, dopo di che si è messo a nostra disposizione e ci ha mostrato il tipo di produzione dei tappeti patchwork, bellissimi, e poi ci ha prima portati sulla terrazza del palazzo, a mostrarci la vista su Istanbul...Mozzafiato: il Bosforo, la Moschea blu e quella di Santa Sofia erano li a due passi da noi. Subito dopo ci ha accompagnati due piani sotto il livello della strada dove abbiamo avuto l'incredibile fortuna di ammirare dei mosaici bizantini e una cappella con tanto di affresco della Madonna con Gesù Bambino... Il tutto gratuitamente e con annessa spiegazione storico-artistica in inglese e francese dato che lui è laureato in letteratura e storia e che ha vissuto per un periodo in Francia. Non ha nemmeno tentato di venderci o mostrarci a tal fine alcunchè, anzi ci ha ringraziato della visita e ci ha spiegato come sia importante per lui e per tutti noi lo scambio culturale, la conoscenza delle differenti culture e l'integrazione per poter avere un'idea di futuro. Siamo usciti appagati e felici di quest'ultima esperienza così semplice, ma incredibile che Istanbul ci ha regalato.
Il negozio si chiama SEDIR.




































































Nessun commento:

Posta un commento