La città ti cattura immediatamente sin dall'arrivo attraverso la sterminata periferia, dove palazzine residenziali sembrano venire inghiottite piano piano dall'avanzared dei grattaceli. Poi quando superi il ponte sul tratto di mare che separa il corno d'oro, sempre dalla parte europea, il fascino di questa città divisa e che unisce ti conquista definitivamente.
Il nostro alloggio è in una stradina che sembra essere nei quartieri spagnoli a Napoli, panni stesi da una parte all'altra, famiglie e tanti bambini a sedere e giocare nella strada. All'inizio fa un po' strano, ma poi capisci che sono tutti tranquilli, siamo finiti in una porzione della città abitata prevalentemente da Curdi, come capiremo poi parlando con Elvan, la figlia della proprietaria del palazzo, Fatma.
Elvan è stata la persona con la quale ci siamo tenuti in contatto prima di venire a Istanbul perchè avevamo prenotato con Airb&b casa sua. La cosa buffissima che è successa è che è venuto fuori per caso che vive in Italia, a Roma e che un paio di settimane fa era dalle parti di Bivigliano perchè la sorella e la madre di suo marito vivono a Firenze. Incerdibile! Parla benissimo italiano ed è molto aperta e disponibile...la sera che siamo arrivati abbiamo fatto una bella chiaccherata parlando anche della situazione odierna in Turchia che ovviamente lei conosce meglio di noi.
L'impressione della città il primo giorno in giro è di un enorme e affascinante caos organizzato. Si passa dal vedere continuamente sporcizia dappertutto a persone che fanno la raccolta differenziata, giorno e notte, prelevando dai cassonetti e dai sacchi per la strada carta, lattine, plastica per poi portare il tutto in qualche posto dove probabilmente gli verrà pagata...e in questo modo sopravvivono...Ci sono sono un sacco di cose che non funzionano, ma allo stesso tempo rimaniamo colpiti nel vedere attaccati ai semofori delle strade principali delle piccole macchinette per far attraversare la strada ai non vedenti. Pazzesco! E poi bisogna diventare matti per ricaricare la card della metro-bus perchè le macchinette che dovrebbero prendere sia soldi cartacei che monete, non prendono le monete, ma solo tagli da 5 o 10 TL... noi avevamo 4TL in monete... nessuno ti cambia i soldi in tagli più piccoli se non compri nulla e llasciamo perdere il capitolo carte di credito...sembra che le prendano ovunque e invece non le prende quasi nessuno. Senza dubbio preferiscono soldi cash!
Tratto distindivo e imprescindibile della città: i gatti... ovunque e di tutti i tipi... amati e curati da tutti, sembrano e un pò forse lo sono, randagi, ma in realtà appartengono a Istanbul.
Il BOSFORO....WOW! Fa una certa impressione vederlo e sapere che non solo unisce due mari, il mar Nero e il mar di Marmara, ma anche due continenti: l'Europa e l'Asia. Lo attraversiamo in dieci minuti con uno dei tanti traghetti che fanno la spola da una parte all'altra e poi passeggiamo un pò lungo la costa asiatica tra un panino con il pesce e un caffè. Tante persone che vendono, lavorano, passeggiano, si rilassano, pescano e alcune addirittura che arrivano a nuoto fino al muro dove siamo seduti noi...evidentemente normale, ma a noi è sembrato un pò strano e un pò rischioso? Ma qui tutto nella norma.
Decidiamo di tornare nella parte europea con la metropolitana che passa sotto il mare...beh, un certo effetto lo fa, anche perchè per andare a prendere il treno si scende un bel pò con parecchie scale mobili. Mentre stai viaggiando con il treno non ti rendi conto di dove sei, ma sei sott'acqua!!!
Tra l'altro metropolitana spaziale finita da pochi anni e fa pensare il fatto che durante i lavori è stata ritrovata un bel pò di "roba" antica, ma qui non si sono scomposti più di tanto...come si dice? Il progresso deve andare avanti! E non sono nemmeno in Europa. Sembra Firenze o no? Per fare una tranvia con un paio di linee stanno lavorando da dieci anni...una metropolitana non pensiamo sarà mai contemplata!
Sulla via di Istanbul!
L'interminabile fila per i controlli in entrata verso la Bulgaria, Europa...
Il primo mare...
Istanbul...
La nostra 'strada'
Manifestazioni con 'discreta' sorveglianza da parte della polizia
La macchineta in codice breil per far attraversare i non vedenti
Attraversando il Bosforo
Parità dei sessi
Scendendo verso la metro sotto al Bosforo
Parcheggio al millimetro